Anna Ha detto che le dispiace tanto. "Una bimba così carina, con uno sguardo così dolce. Che terribile disgrazia. Una bimba proprio sfortunata." Non ha saputo dire altro. Certo non era figlia sua, era mia. Era figlia mia e di quell'altra. Di quella matta. Ma lei, che mi ama tanto, avrebbe potuto dolersi un po' di più mi sembra. Quello scricciolo era l'unica cosa bella che mi fosse rimasta. Ho sbagliato tutto, d'accordo, ma almeno c'era lei. Se anche non potevo vederla, accarezzarla, giocare con lei, però c'era. Sapevo che c'era. Ora non più Anna forse al suo posto avrebbe reagito diversamente. Lei così impulsiva e irrazionale, lei che ne combinava una dietro l'altra, aveva però un cuore grande così. Quella bimba l'adorava. E voleva bene anche a me. "Se mi lasci ti faccio a pezzettini." diceva. Non l'ha fatto. Ha preso la bimba e se n'è andata. Non l'ho più vista. Questa è così diversa. Una donna di classe, mi dicono i colleghi. Dicono che sono un uomo fortunato. Lei non sbaglia mai, lei programma tutto. "Per adesso niente figli, prima pensiamo al lavoro e a farci una bella casa, poi quando ci saremo sistemati..." Anna la bimba l'ha voluta ancor prima di sposarci. "Quella è la cosa più importante - mi diceva - tutto il resto viene dopo. Non possiamo perdere tempo." Anna la matta. L'ho lasciata. Me ne sono andato con quest'altra. Questa mi capisce, si interessa del mio lavoro. Di lei mi posso fidare. Una donna di classe... Io ad Anna le volevo bene. Con lei e la bimba ero felice. Non so nemmeno io com'è successo. Io ad Anna le volevo bene. Le volevo bene. Tutto filava liscio, tranquillo. Poi d'improvviso tutto ha preso a girare vorticosamente, senza controllo. Non ho capito più niente. Quando il vortice si è placato Anna non c'era più e nemmeno la bimba. C'era quest'altra. "Che terribile disgrazia. Una bimba proprio sfortunata." E' tutto quello che ha saputo dire. Lei che mi ama così tanto. Un uomo fortunato, mi dicono i colleghi. Donne così se ne incontrano raramente. Come avrà fatto Anna da sola? Lei che soffriva per un nonnulla, lei che si doleva per il dolore degli altri, come avrà fatto a sopportare un dolore così grande, se anch'io così razionale, che di tutto si fa una ragione, faccio fatica a vivere? Io ad Anna le volevo bene. E quella bimba l'adoravo. Anche dopo. Anche se lei faceva di tutto perchè non la vedessi più. Mi contentavo di guardarla da lontano, mentre giocava nel cortile della scuola. Se io fossi rimasto con lei tutto questo non sarebbe successo. La mia bimba sarebbe ancora viva. Anna sarebbe ancora con me. Anna, perchè hai permesso che ti lasciassi? Tu le cose, quando le volevi, riuscivi ad ottenerle. Dovevi impedirmelo. Dovevi trovare il modo di impedirmelo. E invece non hai fatto nulla. Hai preso la bimba con te e te ne sei andata. Fra poco è Natale. Lei è uscita con un'amica. Per delle spese, ha detto.. Ed io sono qui alla finestra di questa bella casa a rimuginare i miei pensieri e il mio dolore. Ad osservare la gente che passeggia per il viale. Gente elegante, ben vestita. Signore impellicciate al braccio del marito. Bambini per mano. Gente spensierata. Ma saranno felici come sembra? Non credo. Se non come me che mi arrovello nel mio dolore, anche loro avranno le loro pene, i loro affanni. Anche loro avranno commesso i loro errori. E li staranno scontando. Come me, come me.. Fra poco sarà notte. Un'altra notte che non passerà mai. "Cos'hai caro, che stanotte ti rigiravi nel letto?". Lei che mi vuole tanto bene, che mi capisce.. Lei, una donna di classe.. Domani la cercherò. Non so se riuscirò a trovarla, se vorrà vedermi. Io la conosco, forse non risponderà nemmeno alla porta, forse mi aggredirà. Ma se esiste anche la minima possibilità che questo immenso dolore che ci accomuna possa farci ritrovare, io devo provare. E' la mia ultima chance. Domani la cercherò. Quanta gente, giù nel viale. Gente elegante, ben vestita. Fra poco èNatale.
Porci, ma dove andate? Siete carne per i vermi, prima o poi vi fermerete. Di voi non si ricorderanno nemmeno che siete esistiti. Andate in giro facendo sfoggio di vestiti eleganti, di macchine lussuose e siete marci. Siete sepolcri imbiancati . Il putridume che avete dentro vi divora. Non lo potete nascondere. Prima o poi vi farà schiattare. Andate, andate. Specchiatevi nelle vetrine. Imbellettatevi. Ingioiellatevi. Nemmeno i pavoni riescono ad essere come voi. Ma il puzzo che emanate vi accompagna ovunque andiate e non bastano profumi o lavande per nasconderlo. Siete marci, marci. Andate pure. Andate per i negozi. Spendete i soldi che avete rubato. Non vi preoccupate, i vostri derubati ruberanno ad altri. Comprate gioielli per le vostre puttane. Che direte alle vostre mogli? Che le amate tanto? Che non potete vivere senza di loro? Non vi preoccupate, non vi fate troppi scrupoli. Loro sono come voi. Stanno con voi e pensano ai loro amanti. Troie, sono solo delle troie. Stanno bene con voi. Io non avevo niente e avevo tutto. Avevo lei. Dio me l'ha levata. Io vivevo per lei. Perchè Dio me l'hai levata? Perchè? Che t'ho fatto per meritarmi questa punizione? Io non avevo una bella casa, avevo solo due stanzette e d'inverno ci faceva anche freddo. Non avevo una macchina come loro. Andavo in bicicletta anche quando pioveva. Non avevo pellicce e gioielli. Io sgobbavo tutto il giorno a lucidare le case dei ricchi, mentre le puttane andavano a scaldare i letti dei loro amanti. Ma quando andavo a prenderla all'uscita della scuola, e lei mi correva incontro, per me era la felicità. Io ero la più ricca delle donne. Non esisteva nient'altro che desiderassi. Io e lei. E tu me l'hai tolta. Perchè? Perchè? E quando la sera lei mi chiedeva di raccontarle una fiaba, ed io non ne potevo più dalla stanchezza, io mi stendevo nel lettino accanto a lei e le raccontavo la fiaba che voleva. Anche se mi si chiudevano gli occhi dal sonno. Ma quando poi prima di addormentarsi mi stringeva forte con le sue manine e mi diceva in un orecchio "Sogni d'oro mammina, sogni d'oro" io mi scordavo della mia stanchezza, di tutti i miei problemi. Ero felice. Tu lo sai che è così. Tu lo sai che è vero. Perchè me l'hai tolta, allora? Perchè? Ora son qui su questa panchina, sola, aspettando la notte, tra questa gente di merda che corre avanti e indietro e se ne frega di tutto. Che ne sanno di me, della mia bambina? Che gliene importa se io qui sto morendo di dolore? Per loro contano solo le loro cazzate. Sono sola, sola. Anche tu mi hai abbandonato. Ma che ti ho fatto, che ho fatto? Dicono che sei un Dio buono, misericordioso. Ma allora perchè mi hai fatto questo? Fammi almeno capire. Io non ho più niente. Avevo tutto ed ora non ho più niente. Una volta la mia bambina mi disse "Mamma se tu dovessi morire, portami con te". Io le risposi "Tesoro mio, niente ci potrà mai separare". Così le risposi, o qualcosa di simile, non mi ricordo bene. E allora Dio, io qui che ci sto a fare? Perchè non hai permesso che io andassi con lei? Devo continuare a sfiancarmi per questi porci e le loro troie, perchè? Loro sono ricchi, hanno tutto e rubano. Rubano perchè quello che hanno non gli basta mai. Hanno le loro mogli e i loro mariti e vanno a cercarsi amanti. Hanno i figli e li danno alle governanti perchè non hanno tempo per allevarli. Io avevo solo la mia bambina. Non cercavo nient'altro. "Faremo del nostro meglio - mi dissero - vedrà, vedrà" Bastardi. Cosa avete fatto per salvarla? Non c?era nessuno vicino a lei quella notte. Perchè non c'era nessuno? I figli dei ricchi hanno sempre qualcuno vicino, dottori, infermieri. La mia bambina era sola. Non se ne sono nemmeno accorti. Bastardi. Bastardi. Buoni solo a pavoneggiarsi nelle corsie coi loro camici bianchi, a intascare soldi dai pazienti, a portarsi a letto le infermiere. Ma verrà il momento anche per voi. Verr? verrà prima di quanto pensiate. Che ve ne farete allora della vostra boria, della vostra superbia? Marcirete come gli altri, insieme agli altri. Sola. Sono rimasta sola. Lui mi diceva "Siamo stati creati l'uno per l'altro. Niente ci potrà mai separare." Da ridere. E' bastato che arrivasse quella troia perchè lui perdesse la testa e se ne andasse. Ma io gli volevo bene. E anche tanto. E anche lui me ne voleva, ne sono sicura. Non doveva lasciarmi. Non doveva. Tutta colpa di quella troia. Che Dio la maledica.
Fra poco sarà notte. Io non ci torno a casa, Dio. Fa di me quello che vuoi, ma io non ci torno. Anna è stanca. Anna se ne va.. Andate, andate, che tanto vi fermerete presto. Siete carne per i vermi. Se i vermi non avranno schifo di voi.
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