La villa romana del Giglio |
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A dimostrazione di quanto apprezzassero il mare e le coste dell'Argentario e delle isole prospicienti, anche all'Isola del Giglio i Domizi Enobarbi fecero edificare, come già sul Promontorio e a Giannutri, una villa maritima. La villa fu costruita in prossimità di Giglio Porto presumibilmente verso la fine del I sec d.C. e successivamente ampliata e ristrutturata. Purtroppo di essa non rimane quasi nulla, salvo quei pochi resti a dimostrazione della sua esistenza, per lo più inglobati o sepolti negli edifici moderni. E' verosimile che la villa ricalcasse lo schema di quelle vicine di Giannutri e dell'Argentario, con locali e terrazze distribuite su livelli sfalsati secondo l'orografia del terreno. Il nucleo residenziale si trovava sul livello superiore, alla destra, guardando il mare, della Cala del Saraceno. Sottostante, un'ampia terrazza semicircolare si affacciava sulla scogliera. Unica chiara testimonianza sono parti di un pavimento in mosaico bianco e nero inglobate nel cortile di un ristorante del luogo.
Nella cala sottostante, sotto il pelo dell'acqua sono visibili i muri perimetrali di una peschiera per l'allevamento del pesce. .Forse proveniente dalla villa, ma non escluso da quella di Giannutri, un capitello corinzio conservato nella chiesa di Giglio Castello fa bella mostra di se di un'acquasantiera. Del porto romano, di cui si fa menzione nell'Itinerarium Maritimum di Antonino Augusto (Insula Igilium) non rimane praticamente più nulla. Che il porto avesse notevole importanza è fuori dubbio considerando che esso si trovava sulle rotte frequentatissime da Roma verso le Gallie. Rotte tanto care agli Enobarbi che laggiù avevano interessi assai rilevanti. Le strutture del porto, ancora esistenti in tempi non lontani, furono inglobate nel 1796 nel nuovo porto Mediceo.
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2008 - Capodomo - di Raul Cristoforetti
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