Porto Santo Stefano da ricordare |
Le due brevi vite del R 200 |
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Non era una gran nave, l'R 200. Non di quelle che sul mare hanno fatto la storia a suon di cannonate. Quelle, a Porto Ercole non si fermavano nemmeno. Scavalcavano direttamente da La Spezia a Civitavecchia, e viceversa. L'R 200, che il 17 febbraio del 1944 era all' ormeggio a Porto Ercole, era solo un piccolo dragamine della Kriegsmarine, un R-Boat (raumboot) della classe R 25.
Era stato costruito sulle rive del Lesum vicino Brema e, dopo aver fatto un pezzetto di fiume, il 26 febbraio 1943 aveva preso il mare diventando, poco dopo, operativo nella 11.Raumbootsflottille insieme ad altre 10 unità della stessa classe. Verso la fine di quello stesso anno l'R 200, fu trasferito nel Mediterraneo. Considerate le enormi insidie che l'imbarcazione, molto vulnerabile, avrebbe dovuto affrontare costeggiando la Francia e la penisola iberica per raggiungere il suo nuovo campo di operazioni, l'alto comando della Kriegsmarine decise di effettuare il trasferimento, al pari delle sue gemelle, via terra, utilizzando fiumi e canali navigabili della Francia.
Nel Mediterraneo gli R-Boat della 11.Raumbootsflottille furono attivamente impiegati nel Tirreno centrale, particolarmente di fronte alle coste toscane e laziali, per compiti di supporto e scorta di navi posa-mine ( v. Juminda), scorta di convogli e pattugliamento costiero. Negli ultimi mesi del 1943 e primi del '44 la pressione degli alleati sui tedeschi in quell'area era fortissima. Per i tedeschi era di grande importanza la protezione dei propri convogli e la messa in opera di barriere minate di fronte alle coste laziali dove fonti di intelligence indicavano sarebbe avvenuto lo sbarco degli alleati (lo sbarco avvenne effettivamente il 22 gennaio 1944 ad Anzio). Il 17 febbraio 1944 l'R 200 era ormeggiato alla banchina di Porto Ercole insieme ad alcune motozzattere tedesche ed altre imbarcazioni requisite e militarizzate. Quel giorno su Monte Argentario si verificò uno dei più massici bombardamenti della guerra.
Colpito dalle bombe degli aerei alleati, poco dopo le 16.00 l' R 200 affondò. I danni subiti non dovettero però essere devastanti perchè circa un mese dopo, il 16 marzo, il piccolo dragamine fu riportato in superficie per essere rimesso in efficienza. Rimase in cantiere per circa 4 mesi, finchè il 20 luglio ritornò nuovamente operativo. Ma la guerra volgeva ormai al peggio per la Germania. Il 6 giugno gli alleati erano sbarcati in Normandia. In Italia i tedeschi si stavano ritirando verso la linea gotica. Alle 22.30 dell'11 giugno Radio Londra aveva annunziato che i tedeschi avevano abbandonato Porto Santo Stefano: il bollettino alleato parlava di rotta completa delle armate di Kresslring. Il Mediterraneo era diventato un mare infido ed ostile ai navigli della Kriegsmarine. Il 31 agosto, alle 22.37, l'R 200 fu nuovamente colpito da aerei alleati, vicino all'isola di Santo Stefano, tra le coste del Lazio e della Campania. Questa volta i danni furono molto gravi. Il 15 settembre del 1944 il raumboot R 200 fu fatto saltare in aria dallo stesso equipaggio. |
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2008 - Capodomo - di Raul Cristoforetti |